giovedì 24 novembre 2016

Step 17: un brevetto per il colore tan

Andiamo ora alla scoperta del nostro colore in un brevetto, ovvero in un vero e proprio titolo che tutela e valorizza un’innovazione tecnica, un prodotto o un processo che fornisce una nuova soluzione a un determinato problema tecnico. 

Ebbene, l'invenzione a cui vogliamo riferirci riguarda delle lenti polarizzate di un colore tan, resistenti alla luce blu (le cui comuni fonti sono la luce al neon, quella degli schermi dei computer o delle lampade alogene a mercurio), create tramite la combinazione di un filtro ottico e di una pellicola polarizzante.
Oltre ad assumere questo particolare colore, la lente può efficacemente impedire la penetrazione di raggi di luce con una lunghezza d'onda variabile da 380 a 500 nanometri ed è dunque in grado di ridurre i danni della luce blu per gli occhi e di prevenire malattie dell'occhio come cataratta e malattie nell'area maculare della retina. Inoltre, la pellicola polarizzante combinata può prevenire efficientemente l'abbagliamento e rendere chiaro il campo di visione. Le lenti sono particolarmente adatte per le persone che hanno subito un intervento di cataratta,  che hanno una storia di malattia degenerativa maculare, che vengono curate dopo una chirurgia laser, o che soffrono di pseudomiopia, che svolgono frequente attività all'aria aperta, che vivono in zone con elevata luce solare, o ancora che fanno un uso eccessivo del computer o simili. 
Veniamo ora a qualche dato tecnico:

Inventore:  陈宇翔 (Chen Yuxiang)

Data di pubblicazione:  18 agosto 2010


Numero di pubblicazione:  CN101806960 A

Data di registrazione:  15 aprile 2010 


Per ulteriori approfondimenti, si rimanda a https://www.google.it/patents/CN101806960A?cl=en&hl=it&dq=tawny+color

giovedì 17 novembre 2016

Step 16: il colore nel design.

La scelta del colore nel design è molto soggettiva. La reazione che il colore evoca potrebbe cambiare da persona a persona. Questo è dovuto a volte a gusti e preferenze personali ma altre volte a causa del background culturale. La teoria del colore può essere considerata una scienza. Studiare come i diversi colori influenzano le persone, individualmente o come gruppo, è diventata una vera e propria professione. Basta cambiare semplicemente la tonalità del colore o la saturazione per evocare sensazioni completamente diverse. Inoltre le differenze culturali fanno sì che qualcosa che rappresenta felicità in un paese, può rappresentare qualcosa di deprimente in un altro.

Nello specifico:

Il catrame è un colore unico nello spettro dei colori, perchè può assumere toni freddi o caldi a seconda dei colori che lo circondano. Possiede il “calore” del marrone ma anche la freschezza del bianco, e come il marrone, a volte è visto come noioso. E’ un colore conservatore nella maggior parte dei casi, e di solito è riservato per gli sfondi delle pagine web. Può anche simboleggiare la pietà.
Il color catrame nel design è generalmente utilizzato negli sfondi, ed è applicato a quegli sfondi texture tipo carta. Il catrame assume le caratteristiche dei colori circostanti, e ciò significa che ha uno scarso effetto sull’impronta finale del disegno quando viene utilizzato con altri colori.
Per avere informazioni anche su altri colori cliccate qui.
Inoltre il color tan è spesso utilizzato per gli accessori come le borse; eccone un esempio:
La borsa Pacha tan è realizzata in tela dacron, un tessuto strutturato che esalta le linee del taglio e del disegno. La borsa è pensata per una donna elegante e sobria, è da portare a mano e perfetta da abbinare ad ogni stile. Il tessuto e i dettagli sono studiati per rendere il modello Pacha prezioso e unico.
Il design è originale, i manici sono costruiti a mano con la tecnica dell'impalmatura, la produzione interamente italiana.

Approfondimento.

Se foste interessati ad andare a fondo nel tema della "potenza" del colore in campo pubblicitario vi lascio qualche interessante indirizzo:

-Come fare pubblicità;

-Psicologia del colore;

-Comunicazione visiva.

Step 15:il colore della pubblicità.

Le nostre menti sono programmate per rispondere al colore.


Se si sta programmando una campagna pubblicitaria, il colore gioca sicuramente un ruolo chiave nel successo della vostra immagine. Il colore è in pratica la prima cosa che si nota del messaggio pubblicitario e di fatto è il principale veicolo di comunicazione. Come tutti sanno, i colori hanno un significato ma anche un’influenza su di noi. I colori decorano, ordinano, attirano l’attenzione. Ma creano anche umori, risvegliano sensazioni e ricordi. Per poter utilizzare i colori nella pubblicità in modo efficace è importante conoscere il loro effetto. Il problema è quindi che colore bisogna scegliere per una pubblicità? A prima vista l’argomento non appare come cruciale. Nel 95% dei casi, l’inserzionista sceglie il colore del progetto in funzione dei colori del proprio brand. In realtà non è così se pensiamo che alcuni studi affermano che il colore può: incrementare il riconoscimento della marca fino all’80%, accelerare l’apprendimento tra il 55 ed il 78% e aumentare la comprensione fino al 73%. E se questo fosse poco, gli annunci a colori sono letti il 42% in più rispetto a quelli in bianco e nero. Per questo la scelta dei colori da utilizzare è un passo importantissimo e che va assolutamente sfruttato nel miglior modo possibile nella pubblicità e nella grafica, sia per quella cartacea che per i siti web. Vediamo allora, in dettaglio, quali sono gli effetti trasmessi dai vari colori, per poter scegliere nel migliore dei modi i colori da utilizzare per i nostri progetti.

Il nostro colore in particolare suscita nel cliente che lo vede stabilità, comfort e affidabilità.







Possiamo notare facilmente che in una delle più importanti marche italiane di arredamento per interni il colore predominante è proprio il nostro catrame che ha esattamente l'intento di infondere nel cliente le stesse sensazioni che abbiamo visto nel paragrafo di sopra.

lunedì 14 novembre 2016

Step 14: il catrame nella chimica.

Per questo step prenderemo in considerazione il materiale "catrame".




Il catrame è un materiale di colore scuro, di acuto odore caratteristico e di consistenza più o meno pastosa che condensa quando il gas di distillazione del carbon fossile (catrame di carbon fossile) o del legno (catrame di legna), all'uscita delle storte di distillazione, viene raffreddato alla temperatura ambiente. Dal punto di vista della composizione, il catrame di carbon fossile è una miscela complessa di centinaia di composti diversi, in prevalenza idrocarburi aromatici, composti azotati (piridinaindolo, ecc.) e composti ossigenati (fenolicresoli, ecc.). Il catrame di legna o catrame vegetale ha una composizione nettamente diversa; in particolare è assai più povero di idrocarburi aromatici, mentre vi sono abbondanti costituenti fenolici, tra i quali i cresoli e il guaiacolo, che in passato veniva ricavato soprattutto da questa fonte. A seconda del legno di provenienza si hanno catrami diversi: di betulla, di conifere, di ginepro, di latifoglie, ecc., ciascuno con prevalenza di uno o più costituenti dissimili.

Produzione e sottoprodotti.


Il catrame greggio viene utilizzato per le sue proprietà idrofughe solo nella catramatura; al contrario è materia prima ricercata per l'estrazione delle sostanze costituenti. Quello più usato è il catrame di carbon fossile che viene sottoposto alla distillazione frazionata: si separa prima una frazione che bolle a temperatura inferiore ai 190 ºC e che si indica con il nome di olio leggero; segue la frazione bollente tra 190 e 280 ºC che prende il nome di olio medio od olio di naftalina, e poi quella bollente fino a 350 ºC detta olio pesante od olio di antracene; come residuo della distillazione rimane infine un residuo solido di colore nero, la pece di catrame di carbon fossile. Le singole frazioni vengono ulteriormente elaborate asportando dagli oli leggeri e da quelli di naftalina i costituenti fenolici, ossia il fenolo, i cresoli, ecc., mediante un lavaggio con una soluzione di soda, e i costituenti basici, come l'anilina e i suoi omologhi, mediante un lavaggio con acido solforico diluito, e infine sottoponendo la parte neutra, costituita da idrocarburi aromatici, a ulteriore distillazione frazionata. Si separano così dagli oli leggeri il benzene, il toluene, la miscela dei tre xileni isomerie una frazione costituita da una miscela di omologhi superiori del benzene, che viene solitamente usata come solvente con il nome di nafta solvente. Dagli oli di naftalina si separa, in genere mediante un semplice raffreddamento che ne provoca la separazione allo stato cristallino, la naftalina, la quale ne costituisce il componente principale. Dagli oli pesanti si separano invece l'antracene, il fenantrene e il carbazolo. La richiesta di questi ultimi prodotti è però in genere limitata rispetto alla quantità di oli pesanti disponibile, e tali oli vengono in buona parte usati per l'impregnazione del legname, direttamente o dopo i trattamenti che forniscono il prodotto più propriamente indicato con il nome di carbolineum. Nell'industria della distillazione del carbon fossile, il catrame costituisce un sottoprodotto, sia pure importantissimo, e la sua disponibilità sul piano industriale è quindi condizionata dalla produzione di gas illuminante e di coke metallurgico. Negli ultimi venti anni, con l'imponente aumento della produzione in particolare di materie plastiche sintetiche, la distillazione del catrame è diventata insufficiente a coprire la richiesta mondiale di benzene, di toluene e di xilene, per cui questi composti hanno cominciato a venir prodotti in quantità sempre maggiore da adatte frazioni del petrolio, pur continuando a essere ricavati anche dal catrame. Questo continua invece a fornire quantità bastanti di naftalina, di antracene e di piridina.

Catrame medicinale.


Per adeguata diluizione del catrame ricavato dalla distillazione secca del legno di pino, betulla, faggio, ginepro, ecc., si ottiene un preparato medicamentoso. Il catrame medicinale è ricco di sostanze fenoliche ed eteree (creosolo, guaiacolo e omologhi) a cui sono legate le sue proprietà disinfettanti e balsamiche. Viene impiegato sotto forma di pomate e unguenti nella terapia di varie malattie della pelle, quali psoriasidermatite eczematosascabbia, infezioni fungine. Al contrario, il catrame può però anche essere responsabile di effetti dannosi sulla pelle. Infatti la sua presenza in numerosi prodotti industriali e commerciali può in determinati soggetti suscitare reazioni allergiche, soprattutto dermatiti da contatto. Il contatto continuativo con esso è in grado di provocare lesioni precancerose (cheratosi) seguite dalla formazione di carcinomi della pelle.

Step 13: il colore del fumetto.

Cattivik, la macchia di catrame.





Cattivik è un personaggio dei fumetti creato nel 1967 da Bonvi, autore sia dei disegni sia dei testi, e regalato successivamente al fumettista Silver.
Cattivik, che secondo una definizione data dallo stesso Bonvi è «una macchia d'i catrame: poco importa cosa sia esattamente, l'importante è che sporchi molto!»)[5]è un ladro in calzamaglia nera dall'aspetto grottesco impegnato in complessi piani criminosi che non sortiscono mai l'effetto voluto. Compare sempre vestito con una calzamaglia nera attillata, vive nelle fogne cittadine dal quale fuoriesce di notte, muovendosi saltellando e sghignazzando, per perpetrare furti e rapine che molto spesso non riesce a portare a termine. Ha un modo di parlare caratterizzato dal troncamento dell'ultima lettera della parola che sta pronunciando ("non rispondo senza il mio avvocato").
Il personaggio è stato protagonista nel 1992 di un videogioco omonimoispirato al fumetto e, nel 2008, una serie televisiva animata,realizzata da Silver in collaborazione con il regista Zanotti e con Mediaset.
Per saperne di più vi lascio come al solito il  link.

giovedì 3 novembre 2016

Step 12: il colore del cibo.

La Bagna càuda.




La bagna càuda [baɲa ˈkɑʊ̯da], ossia salsa calda in italiano, è una specialità gastronomica della cucina piemontese, originaria delle province di CuneoAlessandria e Asti, nonché delle aree meridionali della città metropolitana di Torino.
Per tradizione lo si consuma tra l'autunno e l'inverno, difatti leggenda dice che venisse preparato come ricompensa per i vendemmiatori che avevano aiutato a raccogliere l'uva. Da sempre quindi è un rito conviviale che prevede la condivisione del cibo in forma collettiva da parte dei commensali che lo attingono da un unico recipiente in terracotta detto "fojòt".Si dice che nel Medioevo i mercanti di Asti, che si recavano in Francia per acquistare sale ed acciughe, abbiano tratto ispirazione dall' “Anchoiade”, preparazione a base di aglio preparata in Provenza.La bagna càuda rimase un piatto povero, e in quanto tale venne a lungo rifiutata dalle classi più abbienti. Trovare una traccia di questa salsa nei testi gastronomici piemontesi è molto rara, bisogna aspettare il 1875 quando lo scrittore e giornalista, Roberto Sacchetti, la descrisse dettagliatamente per la prima volta.Ma come sarà mai fatta la bagna caùda?Nel 2005 una delegazione dell'Accademia italiana della cucina di Asti ha depositato presso un notaio la ricetta esatta. Dosi per persona:
  • 1 testa d'aglio,
  • mezzo bicchiere d'olio d'oliva extravergine, 
  • 50 g di acciughe rosse di Spagna,
  • eventuale pezzetto di burro da aggiungere a fine cottura.
Tutti gli ingredienti, attraverso una lenta e paziente cottura vengono ridotti ad una salsa che viene poi servita accompagnata da verdure di stagione cotte o crude: cardi, cipolle cotte al forno, peperoni crudi o abbrustoliti, foglie di cavolo crude, cavolfiore, topinambur, barbabietole, patate cotte a vapore, ravanelli, rape e tante altre. La si può accompagnare con un vino rosso corposo, per esempio Barbera, Nebbiolo, Barbaresco, Dolcetto.
Sicuramente non è un piatto per palati delicati, e non sembra nemmeno un piatto di cucina di alta classe anche se i newyorkesi non sembrano d'accordo, pare infatti che la nuova tendenza dei ristoranti di Manhattansia proprio la specialità piemontese!Se non ve la sentite di mangiarla per via dell'eccessivo aglio, vi è una versione più delicata.Dosi per 4 persone (ricetta della mamma):
  • 5-6 spicchi di aglio,
  • 3-4 acciughe sotto sale a testa,
  • 5 cucchiai d'olio di oliva,
  • 200 ml di panna da cucina,
  • 250 ml di latte,
  • un pizzico di farina.
Tagliare a pezzetti l'aglio e metterlo in un tegamino di terracotta con i filetti di acciughe e l'olio.Far cuocere finché non le acciughe non si siano ridotte in una crema, a questo punto aggiungere il latte e la panna, e un pizzico di farina per far rapprendere la salsa. Far cuocere per mezz'ora a fuoco a lento.

Step 11: il colore in un documento.

Catrame


Quale miglior documento possiamo trovare se non un libro intitolato proprio come il nostro colore: 

titolo: Catrame;
autore: Giuseppe Genna;
editore: Mondadori;
anno di pubblicazione: 1999;
prima presenza della parola catrame: copertina;




Trama

Fumo di asfalto colloso nella spossante Milano estiva delle periferie. Tra le case popolari di Calvairate, il quartiere dormitorio di Quarto Oggiaro e il carcere di Opera emergono, come strani zombie dal sottosuolo, un suicidio sospetto, un giro di pedofili e un ex terrorista nero evaso. E tra servizi segreti impegnati in grossolani depistaggi, inconfessabili e dirompenti verità e inquietanti parole d'ordine come "indulto", a vent'anni dal delitto Moro l'ispettore Guido Lopez non potrà fare a meno di avvertire l'aria pesante e sporca di un complotto.

-Vi lascio anche una recensione scritta da Martino Baldi e pubblicata su "Poetarum silva" il 19 aprile 2014.

mercoledì 2 novembre 2016

Step 10: l'emblema.

L'abbronzatura è quel fenomeno per il quale la pelle umana si scurisce in seguito all'esposizione ai raggi ultravioletti (UV) provenienti dalla luce solare o da luci artificiali, quali le lampade al quarzo.
Il cambiamento di colore della pelle è dovuto al maggior rilascio del pigmento melanina da parte delle cellule della pelle in seguito alle radiazioni solari. La melanina è prodotta dai melanociti, che sono uno specifico tipo di cellule situati nell'epidermide, ed è utile per la sua azione protettiva del derma, rispetto ai possibili danni subiti a causa dei raggi.

L'azienda leader nel settore appunto della ricerca dell'abbronzatura tanto sognata in Italia è sicuramente Bilboa.
Ecco il marchio 2016 che presenta una sfumatura scura del nostro color catrame sulla parte in alto a destra dietro al nome dell'azienda oltre che ovviamente sul corpo perfetto della modella:




Prendiamo dunque come marchio del nostro colore un brand dalla storia tutta italiana che meglio non potrebbe rispecchiare il significato più profondo del color catrame.

Step 09: l'abbacedario del colore.

A come ARABI;

B come "BLACK AND TAN";

C come CODICI;

D come DUDLEY MURPHY;

E come EDOUARD JOSEPH DANTAN;

F come FULVO;

G come GOTTO ESPLOSIVO;

H come HTML;

I  come INDIE ROCK;

L come LINGUE;

M come MILLECINQUECENTONOVANTA;

N come NJAI DASIMA;

O come (tawny) ORANGE;

P come PALETTE;

Q come QUEENSLAND (l'esperimento più lungo del mondo);

R come RAL;

S come STABILITA';

T come TANNO;

U come UNIVERSITA';

V come VIETATO PASSARE SOTTO LA SCALA;

Z come ZALANDO;

Step 08: il colore ed il popolo.

Proverbi e detti popolari.


-Per cominciare possiamo citerei un famosissimo detto russo che vuole far capire come a volte la più piccola perturbazione di un sistema anche ampio può avere effetti deleteri

"Капля дегтя испортить бочку меда (Kaplya degtya isportit' bochku meda)."

Traduzione: "Una goccia di catrame rovina una botte di miele."


-Il catrame nell'uso comune viene detto anche "pece nera"; a questo proposito possiamo citare una famoso detto toscano:

"Chi tocca la pece, s'imbratta."


Superstizione.


-Vietato passare sotto una scalaSecondo alcune spiegazioni, l’origine di questa superstizione sarebbe invece più militare: i difensori dei castelli medioevali erano infatti soliti versare olio o pece bollente sugli assedianti che si accingevano ad arrampicarsi sulle scale. Da qui la paura di passare sotto una scala.